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Autore The prestige
Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 01-01-2007 10:22  
quote:
In data 2006-12-30 15:00, AlZayd scrive:
Dico, sapendo di dire una cosa impopolare, che in mano a un regista COME Hitchcock, un film del genere, con una tale tematica, sarebbe durato al massimo mezz'ora e ne sarebbe venuto fuori un gioiellino. La ridondanza sembra invece caratterizzare il film di Nolan, un regista che nelle precedonti opere aveva dato prova di buona capacità di sintesi a fronte di tematiche difficili da rappresentare e pure validamente sviscerate.
Ritengo inoltre che The Prestige sia un film sulla follia, sul "trucco” (mistificazione, manipolazione della realtà nelle ambizioni sbagliate: tema kubrickiano) che si ribella al suo creatore/manipolatore (Dead of night: episodio del ventriloquo diretto dal grande Alberto Cavalcanti.., un mezzo secolo fa...).
Non c'è catarsi in The Prestige, nè trionfo - eppure è tronfia l’ambizione trionfalista… - non c'è nessuno che vinca o che perda. C’è solo una profonda e mortale solitudine.
Il fittizio happy end serve solo per accontentare il pubblico pagante e in cerca di consolazioni, che vuol credere di poter sopravvivere all’ondata americanista che ha da tempo “impiccato” il cinema. E che sembra non voler risparmiare nessuno, tutti piegati alla sua dittatura economica… (quasi qusi mi metto a rivalutare il Von Trier…)
Il film – che pur nelle sue tante incongruenze è tuttavia ve(n)dibile - è sulla morte; inizia con una scena di morte, insegue una scia di sangue, si conclude con la presenza della morte. Tutte le altre questioni tramiche fintamente contorte (è tutto chiaro, non c'è alcun mistero, nè sospensione metafisica, basta non distrarsi, o vederlo una seconda volta ed è tutto chiaro, fin troppo, aldilà degli ingarbugliamenti narrativi e stilistici che rappresentano un orpello) passano in secondo piano.
Il trucco (la magia è un'altra cosa) è tutto qui. Alcuni lo hanno subito scoperto; altri no. Questo film è appena un passabile blockbuster, funge.., niente di più, niente di meno.


_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 30-12-2006 alle 15:02 ]

Perfettamente d'accordo, volendo guardare gli aspetti positivi rilevabili. Per il resto, questo film non mi è assolutamente piaciuto, credo che il blasone di Nolan, a partire dal pessimo Batman Begins, abbia perso di senso, un film così mi ricorda il "miglior" Pitof, pieno d'artifizi mistificatori di un qualcosa che non c'è dietro, che si arrabatta con i soliti clichè sentimentali, le solite espressioni contrite e "piene di risorse" studiate a tavolino. Personaggi così piatti sono tipici del cinema blockbuster più ruffiano, che strizza l'occhio con battute fulminee, soluzioni impreviste e intuizioni geniali, che insomma da corpo ai personaggi attraverso l'azione, l'obbiettivo e non certo la psicologia, che è fondamentale. Oltre ai due protagonisti così svettano professori che si comportano da alteri professori, vallette da fatali vallette, albergatori da imprescindibili albergatori e così via. L'azione si risolve in quella solita macrospazialità e macrosocialità che più volte ha nascosto il vuoto nel cinema di Nolan (i grandi spostamenti in Batman Begins) e che ora compie di nuovo il suo compito ingannatore, il suo prestigio. Tema accattivante a prescindere, poi edulcorato ai minimi livelli d'interesse grazie a vendette, sospetti, tradimenti, colpi di scena, che luccicano come le attrazioni del luna park. Frastornante perchè non c'è un minimo di pausa, è tutto un capitolare di accadimenti, flashback pretestuosi e personaggi miseramente tratteggiati.
Ancora una volta, quello di Nolan è fumo negli occhi, e interessante è pensare come questa artificiosa storia che mette in scena sia frutto di una vendetta, che da un cinema onesto e scanalato sarebbe stata affrontata a parole e introversione. Qui sembra che i protagonisti ci prendano gusto, mentre le lungaggini si accavallano e il leitmotiv non cambia...
_________________
La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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kagemusha

Reg.: 17 Nov 2005
Messaggi: 1135
Da: roma (RM)
Inviato: 01-01-2007 10:57  
quote:
In data 2006-12-30 18:34, mescal scrive:
quote:
In data 2006-12-30 15:46, kagemusha scrive:








una curiosità, ma sei Tenenbaum? era lui quello che non metteva il punto alla fine delle frasi, se non sbaglio...


no no.

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 01-01-2007 14:52  
Non l'ho ancora visto, ma voglio augurarmi che dopo Batman Begins si sia ripreso e sia tornato alle origini, altrimenti alla seconda schifezza (Batman Begins, The prestige) eviterò con cura ulteriori cazzate.
_________________
L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 01-01-2007 23:59  


boh, io batman begins l'ho trovato affascinante a tratti, e considerando anche che si tratta di un blockbuster con supereroe, lo considero un successo. The Prestige è molto fico, la grandezza effettiva dovrei misurarla a una seconda visione, ma è uno di quei film gustosi che ti riempiono e ti fanno uscire dalla sala contento (anche se qualche taglio in più non avrebbe nuociuto: si potrà auspicare in un "producer cut" con venti minuti in meno?). In effetti mi sono piaciuti tutti i film di Nolan che ho visto, e manco poco.

Quanto a cronenberg, non so cosa sia un cinema "scanalato", non credo che The Prestige sia più disonesto di tanti altri film, e soprattutto non vedo la ragione di trattare il tema del film a "parole e introversione"... poi, trattandosi di un duello fra prestigiatori mi sembra perfetto che la storia stessa proceda per piccoli e grandi giochi di prestigio. Non sento tutto questo bisogno di psicologia in un film che si basa su tutt'altri elementi..



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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 02-01-2007 01:28  
quote:
In data 2006-12-31 10:45, gatsby scrive:
semplicemnte eprchè il sneso del film non è il generare suspance o lo satupire, ma indagare sulla natura dell'uomo, del rapporto con l'arte, delle ossessioni.I trucchi sono degli espedienti per farlo, ma non la ragione delle stesse.




E' vero l'esatto contrario. L'ambizione "indagatrice" viene tosto vanificata da una messinscena sovrastante, stiracchiata, eccessivamente sbroda(ola)ta, nel tempo e negli interstizi degli angusti spazi narrativi (ci tengo a ri-sottolineare il maldestro, pedantesco uso che se n'è fatto delle insignificanti musiche, questione tutt’altro che secondaria o di servizio, poichè già di per sé la musica è “una facilità troppo grande”, figuriamoci quando cerca di sostituirsi all’immagine), da cui se ne deduce il fallimento su entrambi i fronti: della pura azione, che diventa coazione, e dunque della suspense e sorpresa (negare che tali elementi siano nel pacchetto, quale mezzo e fine della sostanzialmente debole rappresentazione, significa negare l'evidenza, dover far ricorso all'uso degli occhiali), sia su quello delle "filosofie" e psicologie (non da te tirate direttamente in ballo, ma è nel sotteso) che mal si sposano con il “distraente” gioco dell’illusionistico trambusto.
Per dire come stanno le cose realmente - secondo il mio modesto se non anche maldestro punto di vista - The Prestige è un filmazzo mainstream con una storia accattivante, troppo sbilanciato in avanti, scritto, interpretato e inscenato sopra e sotto le righe (poco resta TRA…), vedibile, perchè no?, e dimenticabile. Sarà che io al cinema cerco almeno un momento di vero rincoglionimento, o di esaltazione estatica.., e che le vie di mezzo, o le mezze misure (che sono praticamente dominatrici, siamo, ahinoi!, al 90 e più per cento in 'sto panaromama filnico contemporaneo, secondo un recente sondaggio Mannheimer) mi lasciano del tutto indifferente, se non in un vero e proprio stato di comatosa noia.
Un po’ di vera poesia è sempre auspicabile…, poi sarò all’antica, però a me MI pare che questo genere di cinema sia più vetusto di Le Schiave di Cartagine... (film che vedevo quando avevo i pantaloncini corti e in compagnia del quale non vorrei francamente morire).

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-01-2007 14:50  
quote:
In data 2007-01-01 10:22, Cronenberg scrive:
questo film non mi è assolutamente piaciuto, credo che il blasone di Nolan, a partire dal pessimo Batman Begins, abbia perso di senso, un film così mi ricorda il "miglior" Pitof, pieno d'artifizi mistificatori di un qualcosa che non c'è dietro, che si arrabatta con i soliti clichè sentimentali, le solite espressioni contrite e "piene di risorse" studiate a tavolino. Personaggi così piatti sono tipici del cinema blockbuster più ruffiano, che strizza l'occhio con battute fulminee, soluzioni impreviste e intuizioni geniali, che insomma da corpo ai personaggi attraverso l'azione, l'obbiettivo e non certo la psicologia, che è fondamentale. Oltre ai due protagonisti così svettano professori che si comportano da alteri professori, vallette da fatali vallette, albergatori da imprescindibili albergatori e così via. L'azione si risolve in quella solita macrospazialità e macrosocialità che più volte ha nascosto il vuoto nel cinema di Nolan (i grandi spostamenti in Batman Begins) e che ora compie di nuovo il suo compito ingannatore, il suo prestigio. Tema accattivante a prescindere, poi edulcorato ai minimi livelli d'interesse grazie a vendette, sospetti, tradimenti, colpi di scena, che luccicano come le attrazioni del luna park. Frastornante perchè non c'è un minimo di pausa, è tutto un capitolare di accadimenti, flashback pretestuosi e personaggi miseramente tratteggiati.
Ancora una volta, quello di Nolan è fumo negli occhi, e interessante è pensare come questa artificiosa storia che mette in scena sia frutto di una vendetta, che da un cinema onesto e scanalato sarebbe stata affrontata a parole e introversione. Qui sembra che i protagonisti ci prendano gusto, mentre le lungaggini si accavallano e il leitmotiv non cambia...




Scusa Cronenberg ma non ho capito, dal tuo post, cosa critichi al film. Personaggi stereotipati?Punti di vista, dipende da quel'è lo stereotipo. E se anche fosse, bisogna sempre partire, per una corretta valutazione sulla validità della realizzazione, il "se". Ovevro se sono funzionali al racconto e al motore che lo muove. Mi pare, ma magari mi sbaglio, che tu critichi abhce una certa "falsità",, riconducible alla voglia continua di stupire, così come la pretestuosità dei falshback. Ma come già eè stato scritto pagine addietro, è stato già detto ocme i tre momenti di flashback si rifanno essis stessi, al discorso dei tre movimenti del prestigio. Così come il finale a chive non è falso, visto hce per tutto il film NOlan ccerca di lasciare che lo spettatore sia solo spetattore e non cjhe non si impersoni con nessuno dei due protagonisti (pochissime se non inesistenti mi paiono ad esempio anche le soggettive). Ecco quindi che non c'è un gioco "nascosto" furtivamente agli occhi dell'osservatore, ma un preseguimento su quella strada strutturale che lo stesso film si preoccupa in più punti di ribadire come sua componenente essenziale.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 02-01-2007 14:55  
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In data 2006-12-30 15:00, AlZayd scrive:
Dico, sapendo di dire una cosa impopolare, che in mano a un regista COME Hitchcock, un film del genere, con una tale tematica, sarebbe durato al massimo mezz'ora e ne sarebbe venuto fuori un gioiellino. La ridondanza sembra invece caratterizzare il film di Nolan, un regista che nelle precedonti opere aveva dato prova di buona capacità di sintesi a fronte di tematiche difficili da rappresentare e pure validamente sviscerate.
Ritengo inoltre che The Prestige sia un film sulla follia, sul "trucco” (mistificazione, manipolazione della realtà nelle ambizioni sbagliate: tema kubrickiano) che si ribella al suo creatore/manipolatore (Dead of night: episodio del ventriloquo diretto dal grande Alberto Cavalcanti.., un mezzo secolo fa...).
Non c'è catarsi in The Prestige, nè trionfo - eppure è tronfia l’ambizione trionfalista… - non c'è nessuno che vinca o che perda. C’è solo una profonda e mortale solitudine.
Il fittizio happy end serve solo per accontentare il pubblico pagante e in cerca di consolazioni, che vuol credere di poter sopravvivere all’ondata americanista che ha da tempo “impiccato” il cinema. E che sembra non voler risparmiare nessuno, tutti piegati alla sua dittatura economica… (quasi qusi mi metto a rivalutare il Von Trier…)
Il film – che pur nelle sue tante incongruenze è tuttavia ve(n)dibile - è sulla morte; inizia con una scena di morte, insegue una scia di sangue, si conclude con la presenza della morte. Tutte le altre questioni tramiche fintamente contorte (è tutto chiaro, non c'è alcun mistero, nè sospensione metafisica, basta non distrarsi, o vederlo una seconda volta ed è tutto chiaro, fin troppo, aldilà degli ingarbugliamenti narrativi e stilistici che rappresentano un orpello) passano in secondo piano.
Il trucco (la magia è un'altra cosa) è tutto qui. Alcuni lo hanno subito scoperto; altri no. Questo film è appena un passabile blockbuster, funge.., niente di più, niente di meno.


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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 30-12-2006 alle 15:02 ]

è un film piuttosto che sulla morte in senso esistenziale,in senso artistico
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"tutti sognamo di tornare bambini,anche i peggiori di noi,anzi forse loro lo sognano più di tutti" il mucchio selvaggio

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 02-01-2007 15:51  
quote:
In data 2007-01-02 14:55, bunch311 scrive:
quote:
In data 2006-12-30 15:00, AlZayd scrive:
Dico, sapendo di dire una cosa impopolare, che in mano a un regista COME Hitchcock, un film del genere, con una tale tematica, sarebbe durato al massimo mezz'ora e ne sarebbe venuto fuori un gioiellino. La ridondanza sembra invece caratterizzare il film di Nolan, un regista che nelle precedonti opere aveva dato prova di buona capacità di sintesi a fronte di tematiche difficili da rappresentare e pure validamente sviscerate.
Ritengo inoltre che The Prestige sia un film sulla follia, sul "trucco” (mistificazione, manipolazione della realtà nelle ambizioni sbagliate: tema kubrickiano) che si ribella al suo creatore/manipolatore (Dead of night: episodio del ventriloquo diretto dal grande Alberto Cavalcanti.., un mezzo secolo fa...).
Non c'è catarsi in The Prestige, nè trionfo - eppure è tronfia l’ambizione trionfalista… - non c'è nessuno che vinca o che perda. C’è solo una profonda e mortale solitudine.
Il fittizio happy end serve solo per accontentare il pubblico pagante e in cerca di consolazioni, che vuol credere di poter sopravvivere all’ondata americanista che ha da tempo “impiccato” il cinema. E che sembra non voler risparmiare nessuno, tutti piegati alla sua dittatura economica… (quasi qusi mi metto a rivalutare il Von Trier…)
Il film – che pur nelle sue tante incongruenze è tuttavia ve(n)dibile - è sulla morte; inizia con una scena di morte, insegue una scia di sangue, si conclude con la presenza della morte. Tutte le altre questioni tramiche fintamente contorte (è tutto chiaro, non c'è alcun mistero, nè sospensione metafisica, basta non distrarsi, o vederlo una seconda volta ed è tutto chiaro, fin troppo, aldilà degli ingarbugliamenti narrativi e stilistici che rappresentano un orpello) passano in secondo piano.
Il trucco (la magia è un'altra cosa) è tutto qui. Alcuni lo hanno subito scoperto; altri no. Questo film è appena un passabile blockbuster, funge.., niente di più, niente di meno.


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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 30-12-2006 alle 15:02 ]

è un film piuttosto che sulla morte in senso esistenziale,in senso artistico




Certo, nelle intenzioni.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 02-01-2007 17:16  
Batman Begins? tentato di rivederlo sere fa, al cinema non mi era dispiaciuto... ne ho dovuto saltare qualche pezzo, troppo noioso e pretenzioso.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 02-01-2007 17:30  
nel dubbio, quoto vietcong per andare sul sicuro, batman begins è buonissimo.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 02-01-2007 17:39  
no no, è proprio un film di merda, ma comunque ci ero cascato anch'io alla prima visione, non è grave.

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 02-01-2007 20:19  
SPOILER

cmq resto dell idea che borden abbia usato la macchina di tesla per clonarsi.
infatti angier legge della macchina sul diario di borden, e si reca da tesla per averne una uguale (chiamatela rivalsa professionale, dice all assistente)!
_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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ines49

Reg.: 15 Mag 2004
Messaggi: 376
Da: PADOVA (PD)
Inviato: 02-01-2007 23:28  
Pur se leggermente più lungo di quanto mi aspettassi, non nego che il divertimento non mi sia mancato nella visone di questo affascinante film. Mi è piaciuto il mai chiaro confine tra la realta e l'illusione del racconto, la bella fotografia, e la bravura dei protagonisi maschili. Una cosa che mi ha provocato un senso di malinconia è stato il vedere com'è invecchiato il mito.... David Bowie.

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bunch311

Reg.: 20 Gen 2005
Messaggi: 430
Da: roma (RM)
Inviato: 03-01-2007 13:33  
quote:
In data 2007-01-02 15:51, AlZayd scrive:
quote:
In data 2007-01-02 14:55, bunch311 scrive:
quote:
In data 2006-12-30 15:00, AlZayd scrive:
Dico, sapendo di dire una cosa impopolare, che in mano a un regista COME Hitchcock, un film del genere, con una tale tematica, sarebbe durato al massimo mezz'ora e ne sarebbe venuto fuori un gioiellino. La ridondanza sembra invece caratterizzare il film di Nolan, un regista che nelle precedonti opere aveva dato prova di buona capacità di sintesi a fronte di tematiche difficili da rappresentare e pure validamente sviscerate.
Ritengo inoltre che The Prestige sia un film sulla follia, sul "trucco” (mistificazione, manipolazione della realtà nelle ambizioni sbagliate: tema kubrickiano) che si ribella al suo creatore/manipolatore (Dead of night: episodio del ventriloquo diretto dal grande Alberto Cavalcanti.., un mezzo secolo fa...).
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Il film – che pur nelle sue tante incongruenze è tuttavia ve(n)dibile - è sulla morte; inizia con una scena di morte, insegue una scia di sangue, si conclude con la presenza della morte. Tutte le altre questioni tramiche fintamente contorte (è tutto chiaro, non c'è alcun mistero, nè sospensione metafisica, basta non distrarsi, o vederlo una seconda volta ed è tutto chiaro, fin troppo, aldilà degli ingarbugliamenti narrativi e stilistici che rappresentano un orpello) passano in secondo piano.
Il trucco (la magia è un'altra cosa) è tutto qui. Alcuni lo hanno subito scoperto; altri no. Questo film è appena un passabile blockbuster, funge.., niente di più, niente di meno.


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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 30-12-2006 alle 15:02 ]

è un film piuttosto che sulla morte in senso esistenziale,in senso artistico




Certo, nelle intenzioni.

perchè mai nelle intenzioni?
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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 03-01-2007 14:27  
Ho visto The prestige ed è un buon film di intrattenimento, due ore e passa di relax intelligente. relativamente a quello che c'è in giro, è un film sopra la media.

Non capisco le critiche a Nolan. Quando faceva Memento e Insomnia lo accusavano di essere cerebrale ed intellettualoide.
Con batman begins hanno cominciato ad accusarlo che si era venduto il culo ad Hollywood.
Ora, il primo tempo di Batman Begins è un otimo viaggio introspettivo dentro le paure di Bruce Wayne, un tentativo di non banalizzare una figura comunque nata dalle strip dei Comics. Il secondo ricalca i clichè del blockbuster hollywooddiano con qualche variante anomala.
The prestige è un film di compromesso. Detestabile se lo guardiamo dal punto della messa in scena, criticabile insomma se cerchiamo segni della grammatica filmica in cui sia nascosto un senso profondo della poetica. ma è un buon film di intrattenimento, non un capolavoro alla Scorsese o alla De palma, ma un gioco di prestigio bello da vedere.
_________________
True love waits...

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